Educare alla pace significa formare cittadini liberi, responsabili e solidali, capaci di immaginare e costruire un futuro migliore. Il Collegio Docente dell’Istituto Comprensivo Pietrasanta2 ha deciso, all’unanimità, di rispettare e promuovere questi principi.
Il nostro ruolo educativo trova in primis fondamento nei principi costituzionali che costituiscono una bussola per il nostro agire quotidiano, la nostra azione educativa, la nostra coscienza: il ripudio della guerra (Art.11), il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero (Art.21), la libertà di insegnamento (Art. 33), per citarne alcuni tra i più rilevanti.
Trova altresì radici nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, nella Convenzione Onu sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, nel Diritto Internazionale, nella Resistenza e nella lotta al nazifascismo.
L’educazione alla Pace, al rispetto delle differenze, il contrasto alla violenza nelle sue varie forme è alla base della progettazione delle nostre scuole e parte del Piano Triennale dell’Offerta Educativa.
Il ruolo del collegio dei docenti non può ridursi a mera esecuzione di delibere a carattere organizzativo esecutivo, ma è, in quanto organo collegiale, anche un momento importante di confronto per la democrazia interna, per una riflessione collettiva sulla funzione sociale dell’istituzione scuola nella realtà contemporanea che non può essere ristretta ad una visione nazionalistica, ma deve essere inserita in un mondo globalizzato e digitalizzato, un mondo massmediatico in cui noi, le nostre alunne e i nostri alunni, ci troviamo immersi. Offrire strumenti interpretativi che insegnino a decodificare questa realtà e educhino al pensiero critico, complesso e non riduttivo, è uno dei nostri compiti principali. Non vogliamo formare automi, né soldati, ma essere umani pensanti e felici.
Per queste ragioni, in un momento in cui assistiamo alla corsa al riarmo, alla guerra alle porte dell’Europa, al massacro continuo di civili, allo stupro come arma, alla distruzione di scuole, ospedali, alle morti per fame, alle mutilazioni, non possiamo come docenti tacere.
Il silenzio è complicità, non assenza.
Per questo ogni anno, il 27 gennaio, ricordiamo nelle scuole la Shoah, per questo tra qualche anno ricorderemo l’attentato del 7 ottobre e il genocidio del popolo palestinese, contro il quale le piazze di tutta Europa si stanno ormai spontaneamente mobilitando, dimostrando di avere assimilato una diffusa ed avanzata cultura di Pace, che forse anche noi abbiamo contribuito in parte a costruire.
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